D&D - Il Regno di Lord Ao

For the First and Last Time, Sessione 77

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view post Posted on 7/2/2021, 20:20     +1   -1

Bloody One

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Come spesso accade, le situazioni precipitano in pochi secondi. Quei pochi secondi che separano l’oscuro incantesimo di Otivar, la transizione eterea del vero Conciatore, araldo di Hyssiris e unico Ulitharid vivente, e l’attacco degli algorith, da un massacro annunciato. Secondi che vengono strappati, stirati contro natura dalla magia dell’uomo conosciuto come Cronomante ma che altri non è se non Greyanlost. Con il tempo rallentato Cyrus e Anvara vengono richiamati al rituale mentre Constantine, Darek, Zanarick e Rovin prendono posto intorno agli incantatori. I secondi scorrono tra i suoni distorti dal rallentamento temporale, poi il segnale arriva. Greyanlost è di ritorno dalla nube oscura di Otivar con qualcosa stretto in mano, ma un istante più tardi è nuovamente pronto a colpire il Manto. Il tempo riprende a scorrere normalmente mentre la lama fende l’aria e l’incantesimo di Svualblaven’Logrosk esplode sopra le loro teste. Fasci di luce rimbalzano in ogni direzione come riflessi da cristalli inesistenti, portando con sé il terrore dei pensieri più bui e disturbanti di ciascuno. Ma l’abbaglio è poco più di un fastidio per persone temprate da scontri ben più violenti, e cinque vite vengono spezzate all’unisono. Rovin si occupa di Thiala lasciando il suo vecchio amico Hulbert a Zanarick, il quale osserva con la coda dell’occhio il disprezzo sul volto di Constantine quando trafigge Otorn. Darek si occupa di Elyen nel modo più veloce possibile, mentre Anvara lascia che sia Heartseeker a spezzare la vita di Phos. E lì, sotto gli occhi di tutti, Enora compie l’ultimo di una serie di atti di fiducia nei confronti dell’uomo che sta coordinando il rituale: solleva la fiala che gli è stata lanciata e la trangugia come ha fatto solo poche ore, prima in gran segreto, con una boccetta molto simile. La seconda componente della tossina innesca la prima e il cuore della donna si ferma; una schiuma nera inizia a uscire dalla sua bocca un istante prima che il suo corpo tocchi terra. Sei vite sono state spezzate.
Il prezzo per il passaggio è pagato. La lama di Bhaelros richiama a sé l’energia di quel fulmine colossale che illumina a giorno l’ovest, e Greyanlost colpisce il Manto con tutto il potere di cui ancora dispone.

Il manto di una sfinge, l’unica creatura capace di attraversare naturalmente il tempo.

Lo Zaffiro della Conservazione che ha viaggiato nel tempo più volte dimostrando il legame fra l’energia dei fulmini e il controllo del tempo.

La lama del Dio dei Fulmini, Talos, strappata dalle mani di un yagnaloth.

La miscela di Thrar, colui che intrappolò la più grande melma del passato in una fantomatica prigione inaccessibile, la cui porta non sarebbe mai dovuta sparire altrimenti la creatura si sarebbe liberata. Una prigione non dissimile a quella di Dor’Guuz.

Tutto ha sempre condotto in un’unica direzione, uno schema più grande in cui i Fulcri erano fonti di energia capaci di risuonare fra loro e amplificarsi, fornendo la carica necessaria per l’ultimo, disperato tentativo di Greyanlost: aprire una porta sul passato, in modo che qualcuno potesse cancellare i suoi errori, potesse rimuovere lui. O ciò che di lui è rimasto sull’altra linea, l’Imperatore delle Melme, un uomo crudele intenzionato a dare il via ad un impero del terrore che avrebbe fatto attraversare a quella linea secoli bui, verso il collasso definitivo. Ha già condannato una linea temporale al collasso, non può farlo di nuovo. Deve funzionare.

I rumori distorti dal rallentamento sono un lontano ricordo nel limbo di transizione, dove non è il silenzio a fare da padrone ma bensì un basso rumore di fondo che continua a crescere fino a diventare doloroso. Prende forma la visione di un’immensa sfera coperta di linee che si intersecano, si separano, collassano e, in alcuni casi rari, si richiudono su sé stesse. La sfera sembra allontanarsi sempre di più e a malapena si intravede la macchia scura e pulsante dell’influenza del Nephandum sulla linea di provenienza di questi sei mortali, almeno finchè la visione non riprende ad avvicinarsi. Molto, troppo velocemente la sfera si fa sempre più prossima e lascia il posto ad una zaffata di aria solforosa ad altissima temperatura. Il caldo opprimente, l’umidità, il terreno che trema, la puzza di carne bruciata, l’odore delle spezie. L’interno di un vulcano. Un uomo coperto dai fumi tossici sprigionati dalla vasca di melma si volta appena quando un dardo di Anvara gli ferisce un braccio, e risponde a tono. Un fulmine verdastro attraversa l’aria e colpisce in pieno l’elfo, mandandolo a sbattere contro un muro.
Ma non sono soli. Oltre alle numerose melme putride che si stanno avvicinando pericolosamente, un gruppo di tiefling ed elfi sta cercando di combattere una battaglia già persa. Osservando i misteriosi nuovi arrivati, i sette si lanciano verso il portale rimasto aperto alle loro spalle, ma non prima di approfittare di un’occasione unica. Tulkas, colpevole di aver generato l’Artiglio d’Ombra, strappa un tubo per pergamene dalle mani di Anvara mentre Lage, assassino sfuggito alle grinfie di Yordul, strappa via la strana maschera bianca che l’eladrin si era trovato in volto. Un ultimo atto incomprensibile di Greyanlost prima di lasciare che Anvara entrasse nel portale, apparentemente. Le domande sono molte, ma la terra trema e le melme si fanno sempre più vicine.

L’uomo sembra intento a portare a termine un qualche tipo di incantesimo, ma il suo corpo pesantemente ferito affonda nella melma grazie ai colpi di Anvara e Cyrus. Rovinando nella vasca piena di sostanza trasparente, mentre la terra continua a spaccarsi e la lava copre sempre più metri, Greyanlost si risolleva facendo valere tutto il potenziale assoluto della magia delle melme. In un turbine di materia fluida assume la forma di un wurm colossale, un angelo planetar e un efreeti, seguito da uno sciame infernale, uno spirito desertico e una struttura melmosa. La sua natura intrinseca cambia ogni volta: come celestiale ignora l’Ascia del Sole mentre come Efreeti si immerge nella lava per chiudere molte delle sue ferite. È uno scontro violento e rapido, in un battito di ciglia Greyanlost cambia forma e attacca: lame, artigli, denti, spine ossee, scimitarre di fuoco e morsi velenosi si alternano prendendo di mira principalmente Rovin. Il Cavaliere dell’Impero di Heironeous e guardia personale di Miss Vandrin Nott sembra aver attirato l’attenzione e la furia del nemico e i suoi compagni sono subito costretti a supportarlo per evitare che cada sotto i colpi di un angelo inferocito o di un efreeti fiammeggiante. Un istante Darek è costretto a difendersi dalle centinaia di morsi di uno sciame immondo, e l’istante successivo sono Anvara e Cyrus che devono schivare una ventata di lame e fuoco.

Nel frattempo, la lava è stata raggiunta e superata dalla melma che, ad un ritmo sempre più preoccupante, ha superato i bordi della vasca e sta iniziando a riempire il terreno e risalire il camino secondario verso la camera magmatica. Anche solo trovare un posto dove mettere i piedi che non sia un buco senza fondo, una pozza di lava o uno strato di melma acida inizia a diventare complesso. Ma poi Anvara colpisce ancora una volta grazie ai riflessi potenziati da Zanarick, e l’Efreeti rovina a terra in una pozza di melma informe. Tra le scosse di terremoto e la melma che ribolle, il corpo di Greyanlost viene sollevato per l’ultima volta. Le numerose ferite sono suturate dalla melma che lo avvolge come una mastodontica armatura in costante crescita: secondo dopo secondo la melma si raccoglie e alimenta l’unico ammasso primordiale. I colpi di spada di un Constantine in fin di vita e la lancia scagliata da Cyrus non possono nulla contro una massa che raggiunge in fretta i dieci metri di lato. Quando la melma ingabbia Anvara, Cyrus e Constantine, ogni speranza sembra perduta. Il paladino è già sdraiato a terra, Darek e Zanarick sono lontani, Rovin è terribilmente ferito.
Ma nell’ora più buia, il coraggio misto all’incoscienza di Anvara prendono il sopravvento. Con la spinta di Constantine, l’eladrin prende il tempo e si scaglia dentro la melma primordiale. Zanarick e Darek capiscono e, cercando l’equilibrio tra una scossa sismica e l’altra, si lanciano in avanti. Il Brandiluce a capofitto per farsi strada insieme a Cyrus e raggiungere Anvara, il leonin per proiettare la sua aura di repulsione e spingere i compagni più verso il centro, più verso Greyanlost. Sospinto dai compagni con cui mai avrebbe creduto di collaborare, Anvara copre gli ultimi metri che lo separano da Greyanlost in apnea, forte di un addestramento di prim’ordine e della forza della disperazione, e lascia che Blaskaldr faccia il resto. Il corpo incosciente di Greyanlost non può nulla contro un dardo sparato da un metro di distanza: il suo volto viene sfigurato quando il proiettile di Legnoferro lo attraversa come se fosse burro ed esce con altrettanta facilità, portandosi dietro una scia di sangue e cervella lunga un paio di metri. Così com’era sorta, la melma primordiale perde struttura e collassa, vomitando tutti nuovamente a terra. Senza più Greyanlost a potenziare e accelerare il rituale, la materia appiccicosa perde la sua tossicità e lascia ai presenti quei pochi, troppi secondi per realizzare che il vulcano è sul punto di eruttare. E loro, temprati da esperienze soprannaturali e veterani di mille scontri disperati, non possono fermarlo.

Hanno imparato a convivere con forze troppo grandi per essere controllate, ma stavolta è diverso. Quest’ultima volta, è diverso. E non perché si sono lasciati alle spalle il nulla, né perché forse hanno salvato qualcuno che nemmeno conoscono. Ma perché qualcosa dentro di loro è scattato, la certezza che questa sia l’ultima volta. Nessun uomo, elfo o leonin può sopravvivere ad un’eruzione vulcanica dall’interno.

È finita.


CITAZIONE
Rovin si inginocchia, scudo stretto all'avambraccio, un velo di tristezza lo avvolge pensando alla morte di Chart e a quella di Hulbert; ma poi un lieve sorriso gli riga il volto mentre pensa che suo figlio avrà sicuramente una vita migliore e, pensando intensamente a lui, stringe l'anello di catena dell'amico morto.

CITAZIONE
Darek si guarda intorno ancora in preda all'adrenalina cercando una via di uscita, abitudine che viene insegnata subito nei Brandiluce perché spesso ci si imbatte in combattimenti che non si possono vincere. Questo è uno di quelli, un vulcano in eruzione non si può sconfiggere, superare o evitare, non da lì; due rapidi giri del capo sono più che sufficienti a far capire al soldato che non c'è via di fuga sta volta.
La luce Darek si spegne mentre poggia il suo bastone come un pastore che scruta il gregge da lontano. Non incrocia lo sguardo di nessuno, non vuole farlo, è altrove con i pensieri. Una lacrima riga il suo viso, probabilmente quella lacrima contiene molte sensazioni contrastanti, sa di essere riuscito nella sua missione, è quello il posto in cui deve essere e ha fatto tutto quello che poteva e doveva ma a quale costo; certo la gioia di aver scongiurato la minaccia di N è forte nel suo cuore, come anche però la frustrazione di non poter assaporare i frutti del nuovo futuro che verrà dalle sue gesta e sicuramente la lunga scia di sangue che segue il cammino dei Sacri Vendicatori, il suo cammino, non può essere dimenticata. Un ultimo sguardo verso un cielo immaginario e una frase bisbigliata fra sé e sé. Un sorriso rivolto verso l'alto e poi, dopo tutta una vita di luce, finalmente il buio.

CITAZIONE
Caldo, gas sulfurei, un cadavere, l’ennesimo, ai piedi, ucciso da un dardo.
Un vecchio folle, un uomo che voleva acquisire più potere di quello a cui era destinato, e che non accettava la sua posizione nel mondo, tipico di un essere inferiore.
Scende l’adrenalina, i pensieri si schiariscono e la mente divaga non più concentrata sul bersaglio da eliminare: aveva appena fatto un salto, con tutto ciò che comporta fare un salto, il proprio piano natale annichilito, e tutti i suoi corrispettivi nelle linee eliminati per sempre.
Questi sono i pensieri che vagano per la testa di Anvara mentre, come giurato, disarma la balestra, liberando dai fermi la corda e liberando i singoli capelli delle megere, per poi staccare il lungo pugnale adattato a baionetta, poi, improvvisamente, un sorriso, mosso da una consapevolezza: aveva contribuito ad estinguere una linea temporale e tutti i suoi pari di tutte le linee, uccidendo un numero infinito di esseri e di elfi, eppure, contemporaneamente, aveva salvato un’altra linea, e tutte le vite dei bersagli di sè stesso delle diverse linee.
Era riuscito ad uccidere alcuni tra i più grandi assassini di elfi di tutte le linee temporali, il sè stesso delle diverse linee, salvando il suo popolo, e ora, nell’ignoranza di tutti, stava morendo, da eroe, salvando la sua specie da un uomo avido.

CITAZIONE
Ci siamo riusciti, tutti quei sacrifici: Aaron, Altea, Chart, Luis, Conrad… Suncross, e poi Thiala, Hulbert e infine Enora; si sono dovuti tutti sacrificare per questo, ma alla fine non sono stati sacrifici gettati nel vuoto, la loro vita è speranza per migliaia di vite innocenti.
Con lo sguardo cerco l’appoggio dalle persone con cui fino a ieri litigavo, ma ora sono la mia sola speranza, speranza che loro hanno già perso.
Forse sono stato troppo duro, ma ora non sarai in grado di chiedere scusa, l’unica cosa che posso fare e cercare uno sguardo con Darek con cui mi sono preso a testate fin troppe volte,
un solo sguardo e un cenno di assenso con la testa
gesto semplice per far capire come nonostante tutto ci siamo riusciti, ma che spero che lui riceva anche come una riconciliazione.
Ora che gli uomini non hanno più speranza, l’unica speranza è in quegli dei che non hanno più bisogno di nascondersi dietro un varco sigillato.

La mano sinistra si serra con il guanto del Dio Giusto che la sigilla,
nella speranza che almeno dopo la morte ci possa essere giustizia.

CITAZIONE
Negli ultimi istanti di vita Cyrus pensa al suo branco, che gli ha fatto capire il concetto di famiglia e di collaborazione, ai suoi genitori, che non è riuscito a conoscere, ma che spera stiano bene, e infine al gruppo con cui ha passato le sue ultime avventure, gli alti e i bassi che hanno avuto, i sorrisi e i pianti che hanno fatto, i litigi e le discussioni avute, e per tutto questo sorride con le lacrime agli occhi pensando che dopo tutto ha avuto una vita stupenda.

CITAZIONE
È proprio in quell'istante che l'orgoglioso leonin comprende che la fine è vicina. Tutto quello per cui è stato addestrato, la profezia, l'esistenza di un intero Piano caricato sulle proprie spalle crolla. Crolla insieme alla sua fede, la sua potenza e quella lava che scende sempre con più vemenza, per un istante prende quasi forma di volto del proprio gemello con due occhi lavici che lo fissano. Un segno? Forse una seconda occasione? Non lo so ma non c'è altra scelta. Decidere di aspettare che la morte venga a sé o abbracciarla e accettare che la morte sia la sua scelta.
Un tuffo lungo un istante ma che il salto sembra eterno. Una strana sensazione di caldo quasi materno comincia avvolgerlo fino al buio eterno, un buio che lo accompagna nel lungo sogno insieme alla sua Dea."

L’eruzione scuote il vulcano, le pareti del camino secondario crollano mentre un’onda di lava spegne le vite di chi, coraggiosamente e incoscientemente, si è fidato di un uomo venuto da un altro passato. Un uomo capace di vedere nel futuro e che ha sacrificato tutti i pezzi necessari per raggiungere i suoi obiettivi. Lo scopritore di un segreto fuori dalla portata di un mortale, troppo debole per poterlo controllare, ma troppo umano per rifiutarne il potere.
L’eccezione dei due Greyanlost è ora sanata con la morte di entrambi e la loro scomparsa da ogni altra linea temporale. Ma questa linea ha visto scomparire in un fiume di lava una delle minacce più pericolose che avrebbe potuto conoscere, a soli quindici anni di distanza dal crollo della civiltà e a soli trent’anni dal collasso della linea. Una vittoria, per così dire, di cui nessuno dei suoi artefici potrà godere ora che sono scomparsi per sempre da ogni linea temporale e seppelliti dalla lava. Il Nephandum non è sconfitto, non si può eliminare un’entità così oscura e antica. Nemmeno gli dei hanno questo potere. Nel suo futuro senza tempo ci sono infiniti genocidi, distruzioni planari, collassi di linee temporali. In questo istante, però, i suoi viscidi tentacoli non possono nuocere a nessuno: non c’è più nessuno nelle vicinanze. Non durerà, qualcuno attirerà nuovamente l’attenzione di quell’ammasso di indescrivibili orrori e l’ennesimo massacro verrà compiuto, in un ciclo infinito che va avanti da prima del tempo.
Ma ora la morte porta la pace a quei viaggiatori. Lontani dalle grinfie di Yordul i loro corpi vengono distrutti dalla lava, i loro tesori sepolti, il loro ricordo dissolto.

È finita.
Davvero.





Un ringraziamento sentito va ai protagonisti di questa storia, coloro che l’hanno vissuta, patita e plasmata con le loro infinite e discutibili scelte. A Dark Twist non sarebbe stata la stessa senza di voi:
Aaron
Anvara
Bedwyr
Beiron
Bruenor
Chart
Constantine
Cyrus
Darek
Erdan
Hagard
Helm
Kaynes
Kenning
Lage
Leai
Luis
Lyssandra
Nilbonus
Otivar
Pierce
Pike
Razdel
Rinner
Rovin
Sbermuz
Shea
Sivik
Traugh
Tulkas
Ulrich
Valar
Zanarick



Where right and wrong merge like fresh blood in the mud
Where faith is just a word and gods are just names
Where fear is so deep you cannot breathe
Look around, that’s where you all fell

Just look around, chocked by despair:
There’s no more light, only fire...
There’s no more kindness, only lies...
There’s no more ideals, only myself...

Time is neither your friend nor your foe
Take a moment to reclaim your thoughts,
To write down your last wills.
For there’s no hope here, just a dark twist.
 
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