D&D - Il Regno di Lord Ao

Sessioni 32-33-34, La fine di tutto... o forse no...

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view post Posted on 4/8/2015, 10:09     +1   -1

Bloody One

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PREMESSA
Queste tre sessioni sono state giocate giovedì/sabato/domenica della stessa settimana, quindi verranno raccontate in un singolo, lungo riassunto.



La sessione riprende, dopo diverse settimane di pausa, sempre a una certa distanza dall'artificiale perimetro in pietra. La prima sorpresa, per i giocatori, è l'abbandono di Sefal, che viene richiamato da un suo superiore a compiti di priorità superiore. La seconda sorpresa, questa volta per il Master, è la scelta del gruppo di adottare realmente una tattica furtiva, o stealth, per dirla all'inglese.

Caucian e Faceless si occupano di una serie di guardie illusorie fuori dal perimetro e dentro le prime due "stanze" (quadrati perfetti di pietra ma scoperchiati), mentre Iofà si occupa dell'esplorazione dall'alto.

Utilizzando i propri metodi di movimento alternativi, il gruppo accede dall'alto anche alla terza sala, dove troneggia in centro una piccola colonnina. Consci della possibilità che si tratti di una trappola, camminano sui bordi/volano e la ignorano.

Arrivati alla quarta porta, ancora una volta il gruppo decide di sfruttare i suoi poteri per evitarla e superarla camminando sui muri/volando/camminando nell'aria, trovandosi quindi sul bordo superiore di questo muro a osservare una sala completamente buia. L'incantesimo di luce diurna illumina la stanza, rivelandola assolutamente vuota.

Con un ingresso alternativo anche nella quinta stanza, i PG si trovano di fronte a un'altra colonnina. Caucian cerca di intuirne il funzionamento evocando un orso e mandandolo a toccarla, ma senza risultati.
Gli attacchi a distanza fanno capire al gruppo che la colonna è protetta da un effetto invisibile di forza, e Iofà non ci pensa due volte prima di disintegrarlo.
Mentre il gruppo attende, Iofà si avvicina in volo per analizzarla, scoprendo la presenza di una bambolina di pezza sdraiata sulla pancia. Non appena cerca di rivoltarla con un bastone, la bambolina lo schiva, e si mette a danzare, mentre una musichetta inquietante inizia a suonare nell'aria. Istantaneamente, tutti a parte Faceless si mettono seduti, e dopo pochi secondi cominciano ad avvicinarsi alla colonna. Quando tutti sono vicini, Waldren cerca di convincerlo a scendere, ma Faceless si dichiara sospettoso.
Tralasciando la buona educazione, C 07 risale sul muro, posiziona la falce e lo spinge dentro la stanza.
Il changeling capisce che qualcosa non va, si dirige nelle ombre, si nasconde e poi si teletrasporta poco lontano, confondendo i suoi compagni. Quando Caucian decide di semplificare la ricerca riempendo con strati di muri di fuoco la stanza e Iofà inizia a scandagliare i cieli, Faceless si teletrasporta a 15m di altezza, cammina nell'aria e si allontana.

A questo punto, i suoi compagni cadono a terra svenuti. Tutti alla colonnina, a parte C 07 che in quel momento stava controllando il camminamento sopra al perimetro, e quindi è caduto fuori.

Un ruggito possente lacera l'aria, spingendo il changeling a scendere e a nascondersi fra gli alberi pietrificati, mentre dove poco prima si trovavano i suoi piedi un grande drago verde sorvola ruggendo la zona, per andarsi ad appollaiare sul bordo della stanza, proprio sopra il posto dove è svenuto C 07.

Rimanendo a debita distanza, il changeling osserva.
Il drago, che si rivela essere un pericolosissimo ssvaklor anziano, scaglia il suo soffio mortale su Iofà e Waldren (Caucian era riuscito a spostarsi e a mettersi contro un muro, uscendo dalla linea d'effetto). Waldren sembra indebolito da quest'effetto, ma prima che il drago possa infierire, interviene il giovane elfo. Salendo velocemente sul camminamento, si pone a poco più di 5m dal drago, lo fissa con lo sguardo di uno che di draghi ne sa in abbondanza, e poi scocca. 8 frecce si conficcano sul fianco sinistro del drago, che cade indietro con un'espressione rabbiosa ancora dipinta in viso. Proprio sopra C 07.
Il costrutto, che come i compagni non era realmente svenuto, fa ruotare il corpo sulle sue braccia meccaniche e lo appoggia a terra, subendo giusto un graffio sull'avambraccio sinistro.

Mentre Iofà si mette ad analizzare il cadavere e C 07 controlla che tutti i suoi compagni siano liberi dall'ammaliamento della bambola, Waldren evoca i suoi poteri e scaglia una potente saetta sulla bambola, che viene distrutta definitivamente. Al suo interno si rivela un poliedro a 8 facce in oro puro, stranamente freddo al contatto. Appena si avvicina, Waldren sente che la sua borsa dimensionale vibra. I compagni accorrono tutti, percependo lo stesso effetto. Nonostante i tentativi di analisi di Iofà e di Waldren, dopo pochi secondi la pietra lancia un abbagliante flash di luce, poi il terreno cede sotto i loro piedi. Un disco di pietra grande quasi quanto la "stanza" inizia a inabissarsi ad alta velocità nella terra, sbattendo rumorosamente in fondo. Tre dischi di pietra chiudono ineluttabilmente il corridoio verticale, impedendo la risalita.
(FINE SESSIONE 32)

Senza ulteriori indugi, il gruppo prende l’unica via visibile, trovandosi dopo poco di fronte a una porta. Dietro la porta si cela una stanza perfettamente squadrata (12m x 12m), con una pavimentazione geometrica costituita da quadrati di lato 1,5m. Dall’altro lato della sala, sulla settima fila di mattonelle, 8 folletti armati di falci (velocemente identificati come berretti rossi) formano un muro davanti all’unica porta visibile. La linea che divide la seconda dalla terza fila di mattonelle luccica di una luce azzurra, che si rivela subito essere un effetto protettivo. Nulla sembra attraversarlo. Su consiglio di uno dei folletti, i personaggi si schierano sulla seconda fila di piastrelle e…
La protezione si abbassa.
Ma rimane un grande problema, e ci vuole qualche secondo prima che venga compreso appieno: si trovano su una scacchiera, sono pedoni e possono muoversi e colpire esclusivamente come fanno i pedoni. Ci vogliono diversi round prima che i giocatori chiariscano le meccaniche, e proprio quando tutto sembra chiaro, succede il disastro. Quasi contemporaneamente C 07 e un berretto rosso raggiungono il lato opposto della scacchiera, ottenendo le modalità di movimento di una regina. Proprio nel momento in cui C 07 si espone per permettere a Iofà di allontanarsi, un precisissimo attacco critico con la falce decapita il costrutto. Al vedere la scena, la consapevolezza dell’accaduto si dipinge in faccia ai personaggi, ma il forgiato scompare prima che la sua testa cada a terra.
Il combattimento si conclude, e i PG vengono messi di fronte a una scelta: possono ottenere l’intero equipaggiamento dei loro nemici o recuperare quello che sembra il corpo (con la testa attaccata) di C 07. L’opzione scartata verrà gettata in un piccolo pozzo di lava ora scoperto.
Senza indugio i personaggi scelgono di riavere il loro compagno, ma questi sparisce alla loro vista mentre l’equipaggiamento dei nemici cade nella lava.

Ormai familiari con il metodo, i PG superano senza eccessive difficoltà le tre scacchiere successive (recuperando nel frattempo un malandato ma funzionante C 07), protette rispettivamente da una coppia di mind flayer non morti (alfieri), una coppia di forgiati d’assalto modificati (cavalli) e due colossi spaccapietre (torri).

I personaggi fanno i loro conti, e si accorgono della mancanza di due soli pezzi: il re e la regina.
Senza indugio entrano in una piccola stanzetta illuminata, che stona completamente con ciò che hanno visto finora: piccole piastrelle chiare, una leggera fragranza dolce nell’aria, niente atmosfera cupa. Insieme a un piccolo braciere scoppiettante posto in un angolo, il portone di legno con intarsi dorati è l’unica cosa degna di nota nella stanza. Sopra di esso, troneggia una scritta pretenziosa incavata nel legno e ricoperta d’oro:

PURIFICATEVI, O IMPURI, PERCHE’ AVANTI A VOI INCONTRERETE IL MONARCA



Appoggiando intuitivamente i carboni ardenti sulla pelle, i PG si ritengono pronti a proseguire, e C07 forza il portone d’ingresso.

IL grande stanzone in cui entrano è stranamente spoglio: niente segni a terra, niente illuminazione tetra, niente bestie simboliche ad attendervi. Soltanto loro, e una figura di bassa statura incappucciata in fondo. Senza dare loro molto peso, muove lievemente le mani, e con un leggero schiocco compare davanti a lui una figura delle stesse dimensioni, inginocchiata e con diverse macchie di sangue sugli abiti logori e sui capelli verdastri. Con un altro, impercettibile gesto della mano, la piccola figura incappucciata indica il muro alla sua sinistra: due filamenti d’ombra si staccano da lui, viaggiano spediti fino al punto indicato e si fermano, come in attesa. Un altro gesto della creatura li induce a spostare una pietra del muro ed estrarne qualcosa che emette un lieve bagliore metallico. I filamenti ritornano velocemente al proprio posto, lasciando il piccolo oggetto in mano alla creatura incappucciata. Solo ora si toglie il cappuccio, rivelando un’inquietante verità: si tratta di Otto Von Mark. Vi fissa con gli occhi chiusi, e muove impercettibilmente la bocca.

CITAZIONE
“Eppure vi definivano intelligenti. Nonostante i diversi mesi passati dallo stesso lato della barricata, non siete riusciti a scoprire il mio inganno. Ho raggirato perfino il mio caro amico Birk, che ha creduto ad ogni parola che usciva dalla mia bocca. Anche quando gli ho detto che quel congegno era un prototipo protettivo, non ha fatto storie per inserirlo nei suoi circuiti di sicurezza. E così sono entrato in casa sua di notte, con soltanto il mio fidato karambit, e l’ho portato dove ben sapete. Sempre attraverso quel congegno, ho superato le protezioni della sua zona di testaggio sotterranea e ho portato via il suo omnimentale fatto in casa, uccidendo le sue guardie per buona misura. Io vi ho mandato i messaggi falsi, io vi ho lasciato gli indovinelli, e sempre io ho inscenato il mio rapimento, per portarvi qui ad assistere alla dipartita di chi, fra voi, più si è fidato di me. Il vostro caro gnomo inventore.”

Così dicendo, prende per i capelli il piccolo umanoide, rivelando il suo volto. Si tratta effettivamente di Ruthergnol, anche se i segni di uno scontro ravvicinato con delle armi potrebbero allontanarsi dai loro ricordi più chiari. Sembra cosciente, ma ha sofferto molto e non sembra in grado di interagire.

CITAZIONE
“Penso che vi ricordiate di questo – e così dicendo impugna il karambit secondo la tecnica universale, quindi con la lama in basso e rivolta verso l’esterno – no? Bene, perché dovrò ancora una volta usarlo su uno gnomo a voi caro. Ora, consegnatemi la pietra.”

Con questa calorosa accoglienza, i personaggi decidono che non c’è bisogno di parlamentare: appena Faceless si trova a portata, si teletrasporta dietro lo gnomo e gli fa esplodere il cranio con un solo colpo. I filamenti d’ombra che lo tenevano in piedi si agganciano alle braccia del changeling, immobilizzandolo. Il suo sguardo spaventato fa preoccupare i compagni, che solo ora notano come l’ultimo gesto di Otto sia stato piantare il karambit alla base della gola di Ruthergnol, ora riverso a terra.

Lo sguardo spaventato si tramuta in reale terrore nel momento in cui il muro dietro Faceless scompare, rivelando una sezione della stanza nascosta fino a quel momento.
Celati dall’illusione, ora si rivelano altre due presenze.

La prima delle due, vestita con un’aderente veste nera e una leggero mantello, ha le mani di fronte al viso chiuse in una strana posizione, ma è chiaro che i filamenti d’ombra che legano Faceless partano dalla sua ombra. Alla cintura porta una coppia di pugnali gemelli in argento.
Soltanto quando questi sussurra nell’orecchio di Faceless il suo vero nome, il changeling capisce di trovarsi davanti a suo fratello.

La figura dietro i due fratelli rimane coperta dal fratello di Faceless, non permettendo ai suoi compagni di riconoscerla.

L’intervento è rapido e preciso: Caucian evoca un piccolo animale e lo manda il più vicino possibile a Faceless, Iofà li scambia con l’ormai conosciuto benign transposition e Waldren inizia a cantare per dare potenza e precisione ai suoi compagni.

Ma le sorprese non sono finite. Dal fondo della sala, una voce familiare interrompe la staticità del momento:
CITAZIONE
"zi, anche qvi ci è pravo zuonatore!"

Lo sgomento è generale quando si scopre che il secondo Gemello è Franz, il capo magazziniere di Otto, sul quale Ruthergnol aveva ripetutamente espresso i suoi sospetti.

Il combattimento che ne segue è un susseguirsi incessante di manifestazioni di potere: spiritwall intensificati e manovre Shadow Hand modificate e potenziate da una parte; dissoluzioni, raffiche di frecce, trasformazioni, musica bardica e potenti attacchi fisici dall’altra. La situazione si fa critica quando Faceless cade a terra morente, mentre C07 e Caucian sono in fuga dall’effetto di paura dello spiritwall, Waldren viene sbattuto fuori dalla porta (che viene chiusa) e Iofà rimane da solo nell’enorme stanza. Appena sente la musica di Waldren da oltre la porta, vede che i suoi due avversari cadono in ginocchio tappandosi le orecchie, e decide di sfruttare l’opportunità per salvare la pelle.

In questo momento, un rumore simile a un tuono in lontananza scuote la terra.

Quando Iofà si trasforma in un monolito della terra per bloccare il fratello di Faceless al muro, da a C07 e Caucian il tempo necessario per prepararsi a colpire, e in una manciata di secondi i due gemelli sono a terra morti.

Qualcuno si precipita a soccorrere Ruthergnol, ma la magia del karambit impedisce di rimarginare la ferita in tempo. Le sue ultime parole sono ancora un volta enigmatiche, mentre gli occhi color del vetro si chiudono per l’ultima volta:
CITAZIONE
"è stato uno scambio: un celestiale per un altro, è per questo che laggiù hanno un nuovo guaritore… vogliono… portare… una torre… nella capitale… lui è già in azione… buona fortuna…"

(FINE SESSIONE 33)

I cadaveri vengono ripuliti sommariamente, e la scelta più vicina per rifocillarsi è la capitale halfling Bybay. Ma qualcosa non va, perché il mythal sembra non permettere a nulla di organico e/o magico di attraversarlo. I nostri eroi decidono dunque di riposarsi nei loro sacchi a pelo magici per recuperare le forze in una sola ora, ma vengono interrotti da Waldren, messosi in contatto con Erathaol in persona e con Birk.
Il mezzelfo promette ai suoi compagni una ristorazione completa, se giureranno fedeltà alla causa dei celestiali in questo scontro. Tra le pressioni di Birk e la diffidenza per il metodo, tra l’altro funzionante, di Waldren, i personaggi si vedono costretti a teletrasportarsi a Cyrmiucro, dove li attende una situazione inaspettata…

Il primo segno di problemi nell’aria lo hanno quando si accorgono di essere comparsi a pochi metri dalle mura, ma a 15m da terra.
Il secondo è una grande colonna di luce viola che si erge di fronte a loro dal centro della città, un turbine di crepitante energia incanalata a forza in quel modo.
Il terzo sono le due forze che si stanno combattendo a 30m di altezza. Da una parte, un’intera squadra di alti maghi elfici, ben 12; dall’altra quello che sembra un mezzorco la cui carne si sta putrefacendo. Stanno chiaramente lottando per il controllo del mythal, ma sembra che il solitario necromante se la cavi senza fatica.
Il quarto è un lampo di abbagliante luce violetta, a seguito del quale un enorme cilindro argentato alto 5m si materializza sopra quello preesistente, al centro della città.
Sotto i loro occhi, la Torre sta prendendo forma.
I quattro punti cardinali sono occupati dalle forze che avranno un ruolo fondamentale nelle prossime ore per il destino di questo Piano Materiale.
A ovest, le forze di Baator. Innumerevoli diavoli di diversi ranghi seguono ronde precise sui tetti, mentre quello che sembra un vero e proprio consiglio di guerra, composto principalmente da diavoli della fossa, è riunito pochi metri sopra il livello delle case.
A est, le forze di Celestia. Una schiera di arconti vaga per le strade confortando la popolazione e portando cure dove necessario, mentre 7 arconti trono si stanno consultando a 10m da terra.
A nord, le forze dell’Abisso unite ai Custodi. Demoni liberati girano per le strade e si scontrano con gli arconti, mentre un gruppo di Custodi tiene sotto controllo le altre fazioni. Al centro del quartiere nord, due balor e tre marilith stanno discutendo animatamente sopra quello che un tempo era un luogo di culto.
E all’ingresso sud, sotto l’arcata in pietra con il nome della città, ci sono i nostri personaggi, assolutamente certi di essersi messi in qualcosa di troppo grande per loro.

Con uno schiocco sonoro, Birk compare al loro fianco:
CITAZIONE
"Ora non si torna indietro. Là dentro hanno chiesto espressamente di voi, e i maghi elfici hanno acconsentito a farvi entrare. Erathaol è là dentro, insieme agli aspetti maggiori di Bel e di Cyric. Sono in uno stallo di potere, ma si trovano nella sala dalla quale si genera la colonna di energia. Se Urkaal non potesse più attingere a quell’energia, verrebbe velocemente sopraffatto"

Senza ulteriori indugi i PG stanno per varcare l’ingresso, quando ai loro piedi cadono alcune lettere del nome della città: CYRMIUCRO diventa in pochi secondi CYRIC.
Le parole della profezia dei gemelli iniziano quindi ad avere un senso…

"si prospetta un viaggio di piacere", è l’ultimo commento prima di entrare definitivamente nella città.
Appena vengono varcati anche i confini del mythal, ora ristrettosi a due metri dentro il perimetro della città, con un grido straziante una delle 12 figure che stavano combattendo con Urkaal cade a picco fra le case.
Con un blocco allo stomaco, Waldren e Faceless guidano i compagni verso la torre. L’ingresso è leggermente sotto il livello della strada (e qui si compie una parte della profezia di Iofà).



Attraversato un corridoio in pietra nera, un enorme portone argentato si spalanca davanti ai personaggi, rivelando una sala spoglia perfettamente quadrata in pietra nera. Al centro di questo, da un disco di pietra ottagonale nel terreno si genera la colonna di energia viola che funge, oltre che da fonte energetica per Urkaal, anche da perno di stabilità per la torre.
A sinistra di questo si trova un enorme diavolo rosso fuoco che impugna un grande falchion ricoperto di fiamme, Bel, il Signore del Primo.
Proprio di fronte a lui, quindi a destra della colonna, Erathaol, nella sua splendente veste azzurra e argentata, con un’espressione serena sul volto.
Oltre la colonna, in tutta la sua arroganza demoniaca e potenza abissale, Graz’zt, il Principe Nero, insieme alla sua fidata spada bastarda ondulata.

Quella che segue è un’accesa discussione fra i PG, Erathaol e Bel (con numerose e ripetute minacce di morte da parte di Graz’zt) per decidere da che parte debbano schierarsi i PG. Il diritto di intervento viene concesso da Graz’zt contro la sua volontà a causa di un antico patto fra le potenze superiori che impedisce di modificare permanentemente la geografia della Grande Ruota senza prima il tentativo di intervento (o l’approvazione), delle altre due grandi potenze.

Il demone e l’arconte rifiutano categoricamente una collaborazione, in quanto i loro metodi sono troppo diversi. Ognuno fa le sue offerte e da le sue spiegazioni, ma a questo punto Erathaol e Bel svelano le proprie carte. Al fianco del Principe Infernale compare una figura conosciuta, Sefal, che per la prima volta si toglie l’elmo rivelando le sue reali fattezze. Si tratta di una creatura la cui esistenza non era ancora stata documentata con chiarezza, un Hellbred Corrotto.

Anche Erathaol ha il suo asso nella manica, e infatti Waldren si avvicina velocemente al suo padrone. Mentre cammina, le sue fattezze cambiano, rivelando a tutti la sua natura di celestiale. Un aasimar, per la precisione.
Nonostante alcuni indizi fossero palesi, non tutti si erano accorti di questa affiliazione con i celestiali.

Iofà si schiera dalla parte di Bel, mentre C07, Caucian e Faceless si schierano con Erathaol.
L’halfling inizia ad assumere fattezze infernali, mentre i suoi ex-compagni ottengono tratti celestiali.
Fra le imprecazioni di Graz’zt, Bel e Erathaol attaccano la colonna di energia per impedire al Principe Nero di attingere forza da essa, mentre i personaggi, oramai divisi, decidono di fare temporaneamente fronte comune per combattere Graz’zt.
Mentre Waldren, C07, Faceless e Caucian si impegnano subito contro l’enorme demone, Iofà e Sefal rimangono a guardare, temendo un attacco a sorpresa da parte dei loro vecchi compagni.

Ma Graz’zt è pur sempre un principe dell’Abisso, e ha i suoi assi nella manica: reso ancora più potente, se possibile, dalla propria magia abissale, si esibisce in una serie di attacchi e teletrasporti combinati in modo da risultare imprendibile, e piazza due sigilli di evocazione demoniaca dietro ai personaggi.
C07 si scaglia a piena potenza contro il Principe Nero, sorpassa in parte il suo schermo intermittente e lo colpisce. Graz’zt è dunque costretto a rivelare le sue carte, e dai sigilli di evocazione compaiono due balor. Due tagli profondi li rispediscono da dove sono arrivati, segno che i colpi del forgiato sono stati deviati sulla “carne da macello”.
Segue una serie di attacchi combinati di Caucian e Faceless, ma è ancora C07 che coglie l’occasione di trovarlo vicino a un muro per colpirlo alla gamba e finirlo con un unico e preciso movimento.

Mentre il Principe cade a terra, è facile capire che qualcosa non va. In un batter d’occhio, tre grossi balor infuriati compaiono nella sala, ripetendo all’unisono questa frase:
CITAZIONE
“Chi fra noi porterà indietro le vostre testa, diverrà il nuovo Principe Nero”

. Subito dopo, attaccano con una ferocia inaudita.
Ma il gruppo è fin troppo abituato a questo tipo di scontri, e si muove con intelligenza in modo da renderli quasi inoffensivi: i tre demoni riescono a mettere a segno giusto un paio di attacchi prima di essere distrutti dai colpi del party.

Mentre l’ultimo demone scompare fra le lingue di fuoco, il silenzio cala nella sala.
I due grandi patriarchi interrompono il loro attacco alla colonna, e spiegano brevemente la situazione: “Senza più protezioni, possiamo rompere il flusso della colonna e sventare la minaccia di Urkaal. Presto, togliete le gemme alla base della struttura.”

Senza fiatare, i personaggi obbediscono, e immediatamente la colonna collassa su se stessa.
Un preoccupante rumore di piani strutturali che crollano uno sopra l’altro proviene da sopra le teste dei nostri eroi, e subito Erathaol si premura di portare tutti fuori, per evitare ulteriori morti non necessarie.

Il gruppo ricompare sopra il livello delle case in levitazione, mentre di fronte a loro la torre ricade su se stessa. Lo sguardo speranzoso di Erathaol viene subito confermato, quando alzando lo sguardo intravedono 9 alti maghi elfici che tengono in pugno Urkaal, oramai privato della sua fonte energetica. Altri due guardiani innocenti sono morti per salvare questo Piano Materiale, ma le perdite non calcolate sono ancora tante. Ed è proprio questa la preoccupazione principale dell’arconte supremo, che da subito ordine di cominciare a ricostruire e di dare istruzioni a Mechanus affinché trovino i Custodi restanti e li affidino alla Giustizia.

È Bel a rivelare al gruppo l’alleanza stipulata in segreto con l’arconte, e con essa tutte le opere di sabotaggio messe in atto ai danni del Principe Nero per evitare che arrivasse troppo preparato a questo scontro. Lo scontro ideologico fra i quattro personaggi erano necessario, ma non perpetuo.
Revocati i poteri conferitigli, saranno liberi di andare dove vorranno, nella speranza che il loro intervento non sia più richiesto. L’ultima cosa che viene richiesta, è che il changeling consegni la pietra a un marut inviato apposta da Mechanus, affinché venga custodita dove non può fare danni. Non senza difficoltà e perplessità, Faceless consegna il cuore di gith

I diavoli sgomberano la città, mentre gli arconti, gli eladrin e gli angeli appena convocati iniziano a curare i feriti, seppellire i morti e ricostruire la città. I personaggi sono liberi di andare, consci di aver fatto, più o meno volontariamente un’azione buona. Con la promessa di rincontrarsi prima o poi, salutano Waldren e Sefal, entrambi richiamati dai propri padroni per altri importanti incarichi.

Morale della favola?
Per quanto abbiano alcuni criteri inviolabili, il bene e il male sono soltanto punti di vista, quello che fa la differenza è il metodo.

E dopo?

Faceless decide di tornare a Eberron e, forse colpito dalla metodicità comune a due potenti forze come Bel e Erathaol, si impegnerà nel mantenere l’ordine nella sua regione natale scegliendo di diventare istruttore nel suo monastero. Manterrà questo ruolo a lungo tempo, almeno finché il suo intervento non sarà richiesto ancora una volta…

C 07, forse in pace con sé stesso, non smetterà mai di tentare di migliorarsi, e forse coglierà l’occasione di una torneo a livello multi planare con in palio fantastici premi e la gloria eterna.

Dopo molti anni, Caucian riceverà la proposta di entrare a far parte dei Cacciatori di Corellon, la mano armata degli Alti Maghi Elfici.

10 anni dopo, Erathaol si presenterà di fronte a Iofà in un momento qualsiasi, per comunicargli che da quel momento le porte della sua biblioteca si sarebbero aperte per lui.
 
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view post Posted on 6/9/2016, 10:06     +1   +1   -1
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Giovane Coboldo

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Vogliamo un sequel ai livelli epici😉
 
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fidino
view post Posted on 6/9/2016, 10:17     +1   -1




non solo tu :cry:
 
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